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18 set 2018

Gli sponsali controversi: musica e danza dal Medioevo a oggi

Gli sponsali controversi (MITO Settembre Musica), Sala Lauree Studi Umanistici, Palazzo Nuovo
video

In occasione del festival "MITO Settembre Musica", una giornata di studi per riflettere sulle mutevoli relazioni tra suono e movimento

Anche quest’anno l’Università di Torino porta il suo contributo a MITO Settembre Musica con una giornata di studi promossa dal Dipartimento di Studi Umanistici - Centro Studi sul Teatro Musicale, con il sostegno dell'associazione Arianna per la Musica. L’evento del 17 settembre, dedicato a Gli sponsali controversi: Musica e danza nel convito delle arti, ha coinvolto musicologi, comparatisti e storici della danza di diversi atenei italiani. L’obiettivo? Mettere in luce le numerose declinazioni del rapporto tra le due arti dal Medioevo a oggi. La sessione dedicata a musica, danza e pensiero critico “segue la direzione più accreditata dal punto di vista accademico” racconta ai microfoni di Unito News Alberto Rizzuti, docente di Storia della Civiltà musicale, che continua: “si tratta di una riflessione scritta inerente alla musica, alla danza e alle confluenze tra queste due arti”.

Un rapporto, quello tra musica e danza, che non riguarda solo la musicologia o la coreografia, ma anche la letteratura. A partire dal Medioevo, infatti, emerge l’importanza di scrivere su carta anche la danza, oltre alla musica. Come spiega Alessandro Pontremoli, docente di Storia della Danza: “Intorno al Quattrocento ci sono i primi trattati di danza per fissare elementi di memoria. Non deve andare persa una danza che serve per trasformare il corpo del nobile - continua Pontremoli - in particolare del Signore della Corte, che da condottiero diventerà, grazie anche all’educazione alla danza, un principe illuminato”. Tra i temi trattati si annoverano riflessioni sulla pratica coreutica del Quattrocento, studi su un fondo documentario donato nel 2011 da Gianni Secondo alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e approfondimenti sulle sperimentazioni tra corpo e voce negli anni Settanta.

Tra i relatori, Annarita Colturato, Susanne Franco, Elena Cervellati, Maria Teresa Giaveri, Piera Giovanna Tordella, Marinella Guatterini, Massimiliano Locanto, Emilio Sala, Patrizia Veroli e Gianfranco Vinay. Oltre alla discussione sullo spettacolo Erodiade - Fame di vento (1993-2017) in scena la sera stessa al teatro Carignano, e sul volume di recente uscita Music, Dance, Sound and Motion in Contemporary Discourse (London, Routeledge, 2017), la giornata di studi è stata l’occasione anche per presentare la lettura scenica del dialogo Variabile Salome, che mette in scena i personaggi di Salome e Giovanni il Battista. “La commistione tra amore e morte di Salome ha affascinato l’epoca del Decadentismo. Con Variabile Salome mi sono chiesto se questi due personaggi, così diversi tra loro, non potessero avere elementi di attrazione” conclude Rizzuti.


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