Skip to main content
Link esterno:  Universita degli Studi di Torino

logo UnitoNews

Link esterno:  Universita degli Studi di Torino
  • In Ateneo
  • Innovazione
  • Cultura
  • International
  • Opinioni
  • Studiare@UniTo
  • Eventi
  • Media
--
  • In Ateneo
  • Innovazione
  • Cultura
  • International
  • Opinioni
  • Studiare@UniTo
  • Eventi
  • Media
  • Home
  • Innovazione
  • AQUAlity, un progetto europeo per formare scienziati in grado di combattere i contaminanti di ultima generazione
05 lug 2019

AQUAlity, un progetto europeo per formare scienziati in grado di combattere i contaminanti di ultima generazione

aquality.jpg

Coordinato dalla professoressa Calza del Dipartimento di Chimica di UniTo coinvolge 7 Paesi e ha come obiettivo finale lo sviluppo di tecnologie innovative e integrate per proteggere le nostre risorse idriche

Nuovi farmaci, moderni pesticidi e prodotti per la cura della persona. Sono molteplici i contaminanti di ultima generazione che inquinano le acque delle nostre società sviluppate e sono potenzialmente pericolosi per l’essere umano e l’ecosistema. Si tratta di un problema attuale e di complessa risoluzione. Il progetto ETN AQUAlity (European Training Network) intende affrontarlo sviluppando un approccio interdisciplinare, a basso costo e a ridotto impatto ambientale.

Il progetto europeo, giunto alla metà dei quattro anni previsti e coordinato dalla professoressa Paola Calza del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, nasce grazie alla cooperazione di 18 partner dislocati in sette Paesi europei: sette università, tra cui l’Ateneo di Torino, tre istituti di ricerca e otto imprese. E mira a formare 15 scienziati altamente qualificati in grado di affrontare il problema della rimozione degli inquinanti dai corpi idrici attraverso un approccio multidisciplinare, interdisciplinare e intersettoriale.

L’obiettivo finale è lo sviluppo di tecnologie innovative e integrate, a basso costo e a basso impatto ambientale - ad esempio utilizzando l’energia solare - in grado di rimuovere efficacemente i cosiddetti CECs, ovvero gli inquinanti emergenti.

I 15 studenti di dottorato, selezionati vagliando curriculum giunti da quattro continenti, stanno affrontando i loro studi mirati allo sviluppo di tecnologie in grado di superare i limiti delle attuali tecniche di trattamento utilizzate negli impianti di depurazione delle acque.

“Particolare attenzione verrà posta non solo sulla rimozione degli inquinanti emergenti noti, ma anche sulla ricerca di sostanze di recente introduzione che potrebbero destare preoccupazione nel futuro e su cui è necessario porre l’attenzione”, spiega Paola Calza, responsabile scientifico del progetto.

Infine, il progetto AQUAlity si propone di condurre un'intensa attività di coinvolgimento del pubblico non specializzato, presentando i risultati ottenuti sia con la formula di conferenze che di laboratori da proporre ai ragazzi delle scuole secondarie, per informare e sensibilizzare i cittadini su queste tematiche e relativi rischi e trovare così la soluzione al problema in modo cooperativo.

Altre news in questa sezione

2i3T, l'incubatore d'imprese UniTo presenta i temi e le attività del 2023;

foto

Digi-CORE, una app per segnalare al Garante infanzia episodi di violazione di; [...]

Aperta la seconda edizione del Bando Ricerca d'Eccellenza di Fondazione Ricerca Molinette; [...]

Nasce a UnITo l’European Digital Innovation Hub “Circular Health EDIH”;

Studio di UniTo scopre un nuovo gene responsabile dell'autismo;

Link esterno: Universita degli Studi di Torino

© 2015 - Università degli Studi di Torino
Credits

  • Redazione
  • Comunicati Stampa
  • Accessibilità
  • Cookies
  • Privacy
  • Area di amministrazione

Seguici: