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3 Jul 2018

BITS 2018: a Torino il 15° Meeting annuale della Società Italiana di Bioinformatica

BITS2018 Conferenza annuale bioinformatica, Aula Magna Cavallerizza
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Attraverso metodi e modelli matematici, la bioinformatica è alleata di medicina e biologia nello studio delle patologie e nella realizzazione di terapie d'avanguardia

Torino ha ospitato per la prima volta la conferenza annuale della Società Italiana di Bioinformatica (BITS), inaugurata il 27 giugno nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale. Presenti Federico Bussolino, Vice-Rettore per la Ricerca scientifica, Luca Console, Direttore del Dipartimento di Informatica e Paola Pisano, Assessora all’innovazione della Città di Torino. Con 5 keynotes internazionali, 29 comunicazioni orali, 5 poster session e 4 workshop, il meeting ha riunito i maggiori esperti del settore in ambito scientifico e tecnologico, con la prospettiva di creare nuove sinergie e discutere le sfide future della ricerca.

Algoritmi per la bioinformatica, tecnologie di sequenziamento del genoma, regolazione genica, analisi dell'evoluzione molecolare: questi sono solo alcuni dei temi affrontati durante l'evento. Protagoniste dell’edizione BITS 2018 sono state le metodologie computazionali all’avanguardia nello studio del microbioma: "Oggi è importante lavorare con le applicazioni e con gli algoritmi computazionali per analizzare le informazioni genetiche traducendole in terapie e in un miglioramento della vita dei pazienti" spiega ai microfoni di Unito News Francesca Cordero, docente e ricercatrice del Dipartimento di Informatica.

Una delle possibili applicazioni della disciplina è all'oncologia di precisione: la bioinformatica può infatti fornire informazioni clinicamente utili, ad esempio contribuendo a mappare sequenze di DNA e creando modelli per studiare l’evoluzione dei tumori. Inoltre, come sottolinea Cordero, uno dei suoi punti di forza è l'interdisciplinarità: "È necessario avere una conoscenza che comprende diverse discipline, come la matematica, la biologia, la medicina e l’informatica per realizzare davvero una ricerca che faccia la differenza".


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